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La Casa natale del pittore Alfonso Amorelli

Ci troviamo presso la Casa dove trascorse gran parte della sua infanzia Alfonso Amorelli, pittore, scultore, decoratore, scenografo e affreschista d’impronta futurista, vissuto nella prima metà del Novecento. READ MORE


Discendente da una storica famiglia sambucese di conti palatini (una delle più illustri cariche dell’Alto Medioevo), Alfonso fu il sesto figlio di Giuseppe Amorelli, avvocato, e di Maria Teresa Raimondi, di nobili origini; crebbe in un ambiente culturalmente stimolante: il padre era anche autore di poesie e drammaturgo, la madre una discreta pianista.



Dalla curiosità per l’arte tra le mura domestiche alle esposizioni internazionali

Il suo interesse per l’arte nacque proprio nel salotto di questa casa, ammirando i ritratti dei suoi antenati, che, come scrive nel suo diario, gli suscitavano “un fascino misto di paura e curiosità”. Da qui, contravvenendo al volere del padre che avrebbe voluto conducesse studi classici, nel 1913, con l’appoggio dello zio, si iscrisse all’Accademia di Belle Arti di Palermo, allora Regio Istituto di Belle Arti. READ MORE


Lì si formò sotto la guida di illustri maestri come Ernesto Basile ed Ettore De Maria Bergler. Fu allievo del famoso ritrattista Bagherese Onofrio Tomaselli senior e del paesaggista Francesco Lojacono ed insegnante all’Istituto Statale d’Arte. Dopo l’esperienza da militare in guerra, fece ritorno a Palermo e nel 1924, insieme con Pippo Rizzo, massimo esponente del futurismo in Sicilia, Giovanni Varvaro, Manlio Giarrizzo e altri artisti palermitani, diede vita al gruppo “Artisti siciliani indipendenti”. Dal suo esordio nel 1928 con una mostra personale alla galleria Micheli di Milano, partecipò a tutte le più importanti mostre del periodo in Italia - tra queste, alcune Biennali di Venezia - e all’estero (Quadriennali di Roma, New York, Barcellona, Birmingham e Atene). Fu invitato a Berlino e all’Esposizione Universale di Parigi. Espose a Monaco di Baviera. Nel 1940 gli fu assegnata una sala personale alla XXII Biennale di Venezia.


Il patrimonio creativo di un eclettico artista
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