Le origini di questo primo piatto della tradizione sicula sono piuttosto incerte. Secondo un’antica leggenda, la protagonista fu una signora licatese che all’inizio del Novecento emigrò a Milano. Una volta tornata in Sicilia, venne chiamata dai più “a milanisa” e, poiché lei cucinava sovente questa ricetta, il piatto prese il suo nome.
Secondo altri, invece, furono gli emigrati siciliani al nord a modificare la classica pasta, con le sarde salate al posto di quelle fresche, poiché, più semplici da trovare.
Infine, c’è una terza ipotesi: durante la dominazione normanna in Sicilia, i Normanni venivano chiamati lombardi oppure milanesi; secondo alcune fonti, pare che siano stati proprio loro a introdurre il pesce essiccato, affumicato o salato, nella parte interna della Sicilia lontana dalle coste, dove arrivava più difficilmente, e da lì potrebbe aver tratto origine questo piatto.
La pasta alla milanisa è uno dei primi piatti tipici della tradizione gastronomica sambucese e coniuga mare e montagna, mescolandone i profumi attraverso l’uso di sarde, finocchietto selvatico, uva passa, pinoli e una nota di croccantezza data dalla “muddica atturrata”, cioè il pangrattato abbrustolito. Spesso servito con un calice di vino rosso di una delle cantine del territorio sambucese.
Questo piatto -realizzato con ingredienti poveri- viene preparato a Sambuca in occasione della Festa di S. Giuseppe, il 19 marzo.